Mentre la grande retrospettiva Thierry Mugler: Couturissime sta vivendo le sue ultime settimane alle Arti Decorative di Parigi, il museo ha appena annunciato l’argomento della sua prossima mostra e non ci deluderà. battezzato Scioccante! I mondi surreali di Elsa Schiaparelliquesto metterà la moda d’avanguardia di Schiapparelli sotto i riflettori, e con esso tutto il genio della sua sarta.
Elsa Schiaparelli, sarta ispirata
Nato il 10 settembre 1890 a Roma, Elsa Schiaparelli ha reso la moda un respiro naturale. Lei, che all’inizio non sapeva cucire bene, è riuscita a salire al rango di fashion designer più all’avanguardia del 20° secolo, reinventando l’immagine della donna e della femminilità a modo suo, in modo libero .e sorprendente. Ha così vestito le stelle più adorate del suo tempo, se Greta Garbo o Caterina Hepburn. Da sarta “ispirata” come le piaceva tanto definirsi, si circondava di un intero mondo dotto e di amici artisti come Jean Cocteau, rayman, Jean Michel Frank, Meret Oppenheim Dove Salvador Dalìma anche dei suoi coetanei di moda Yves Saint Laurent Dove Hubert de Givenchyper incarnare la visione di una Parigi abbagliante e vibrante, sempre curiosa. Queste ispirazioni hanno plasmato la sua moda visionaria, fatta di esplorazioni, fantasia e audacia. Con lei la moda è diventata davvero uno spettacolo (e il suo legame con il mondo dada e poi degli artisti surrealisti non ha fatto altro che rafforzarlo), attraverso il quale ha perseguito originalità, discrepanza, estremismi. Ad esempio, ha dirottato tutto ciò che potrebbe dare un tocco di eccentricità alle sue silhouette, dai ritagli di stampa ai motivi di aragoste o farfalle, passando per materiali sorprendenti come Rodhophane (una plastica trasparente), metallo o porcellana di Sevres. A lui dobbiamo anche l’imperdibile “Shocking Rose”, la sua sfumatura di fucsia diventata colore a sé stante, a cui allude il titolo della mostra. Ma questo nome, che è anche la sua parola chiave, fa riferimento anche al suo profumo, “Shocking”, famoso per il suo flacone disegnato dal pittore Leonor Fini e che riprendeva le curve dell’attrice americana C’è un Occidente.
Attraverso disegni, modelli e gioielli, molti dei quali sono stati donati da Elsa Schiaparelli all’Union française des Arts du costume (e le cui collezioni sono conservate dal Musée des Arts décoratifs), è questa incredibile libertà che la mostra vuole offrire ai visitatori, a partire da questa estate. Come ultimo gesto, in grado di preservare il suo patrimonio artistico, di mantenere un dialogo essenziale tra arte e moda, e di dare l’opportunità al pubblico di (ri)scoprire tutto il talento di questa leggendaria stilista, le cui collezioni ispirano ancora oggi.
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